L’insegnante non abbandona gli studenti a loro stessi, in nome della loro libertà , ma, consapevole che libertà autentica si ha quando i propri scopi vengono perseguiti in modo intelligenze, e non seguendo l’impulso, aiuta gli studenti ad elaborare i propri propositi. Ognuno di noi ha desideri, almeno sina che non siamo caduti in uno stato patologico di completa apatia. Questi desideri sono in fondo le vere spinte all’azione. Un uomo d’affari desidera di riuscire, un generale desidera di vincere la battaglia; un padre di famiglia di av…
Se la democrazia è il sistema politico-sociale nel quale è possibile una libera comunicazione tra gli individui e conseguentemente una migliore esperienza, essa non può fare a meno dell’educazione, per mettere in grado tutti di partecipare ai cambiamenti sociali senza esserne sopraffatti. Una democrazia è qualcosa di più di una forma di governo. È prima di tutto un tipo di vita associata, di esperienza continuamente comunicata. L’estensione nello spazio del numero di individui che partecipano a un interesse in tal guisa che ognuno deve r…
La filosofia dell’educazione è una delle fonti della scienza dell’educazione. Il suo compito non è quello di determinare dall’alto i fini dell’educazione, ma di aiutare a rendere più consapevole e libera dalla tradizione la loro prassi. Si dice talvolta che la filosofia miri a determinare i fini dell’educazione mentre la scienza dell’educazione stabilisce i mezzi che devono essere usati. Essendo un filosofo piuttosto che uno scienziato potrei essere portato ad accogliere favorevolmente una affermazione che conferisse alla filosofia una p…
In questa bella pagina di Scuola e società (1899) Dewey tratteggia una prima critica della scuola tradizionale e della sua impostazione trasmissiva e massificante. La demistificazione del setting scolastico tradizionale, con i banchi e le cattedre, è ricorrente nella letteratura dell’attivismo pedagogico. Anni addietro io giravo per i negozi di suppellettili scolastiche in città in cerca di banchi e seggiole che fossero i più adatti da tutti i punti di vista — artistico, igienico ed educativo — ai bisogni dei fanciulli. Incontrammo molt…
Nel primo articolo de Il mio credo pedagogico (1897) Dewey definisce l’educazione come acquisizione, da parte dell’individuo, del patrimonio culturale e civile accumulato dalla specie nel corso dei secoli, e precisa che ad essa occorre un equilibrio tra l’aspetto psicologico e quello sociologico, tra la formazione individuale e quella sociale. Io credo che — ogni educazione deriva dalla partecipazione dell’individuo alla coscienza sociale della specie. Questo processo s’inizia inconsapevolmente quasi dalla nascita e plasma continuam…
Il Piano Dalton prende il nome dalla città del Massachussets nella cui scuola secondaria è stato applicato a partire dal 1919. La sua ideatrice, Helen Parkhurst (1887-1973) aveva cominciato giovanissima, nel 1909, come insegnante elementare in una scuola di Tacoma (Washington), nella quale aveva applicato una prima versione del suo metodo, chiamato allora Piano di Laboratorio . Le sei classi elementari erano state trasformate in laboratori corrispondenti alle principali materie, che i bambini frequentavano con libertà , secondo le esigenze po…
Winnetka è una cittadina a pochi chilometri da Chicago. Nel 1912 alcuni cittadini, riunitisi per creare una scuola privata per i loro figli, decidono invece di impegnarsi per migliorare le scuole pubbliche, in modo da renderle rispondenti alle necessità ed alle aspettative della comunità . Per attuare il proposito si candidano nel Board of Education, il Consiglio di amministrazione della scuola locale, che è composto da sette membri elettri tra i cittadini della comunità , ed una volta eletti scelgono un nuovo Soprintendente. La scelta cade su …
William Heard Kilpatrick (1871-1965) è stato prima allievo e poi collaboratore di Dewey al Teachers College della Columbia University. Riprendendo e sviluppando in modo originale il pensiero del suo maestro (anche se Dewey non si riconoscerà del tutto nelle idee del suo discepolo), Kilpatrick giunse ad elaborare il metodo dei progetti , che ebbe una grandissima influenza sulla pedagogia americana degli anni Venti del secolo scorso, tanto da procurare al suo autore appellativi come “America’s greatest teacher” e “the million dollar professor”…
Una delle caratteristiche comuni delle scuole nuove è l’ostilità nei confronti del sistema tradizionale di valutazione. Nel testo che segue Ferrer argomenta la sua opposizione soffermandosi soprattutto sulle deleterie conseguenze degli esami sulla psiche e la personalità degli studenti. Gli esami classici, quelli che siamo abituati a vedere alla fini dell’anno scolastico e che i nostri genitori tenevano in gran conto, non danni i risultato alcuno e, se ne danno, sono dannosi. Questi atti, che si vestono di una solennità ridicola, semi…
Nonostante le sue finalità politiche e sociali, la Scuola Moderna non è una scuola di classe per i figli dei proletari. In questo passo Ferrer spiega le ragioni di questa scelta, introducendo il concetto di coeducazione delle classi sociali. Avrei potuto fondare una scuola gratuita; ma una scuola per bambini poveri non avrebbe potuto essere una scuola razionale perché pur non insegnando loro la credulità e la sottomissione come nelle vecchie scuole, li avrebbe forzatamente incitati alla ribellione, sarebbero sorti spontaneamente dei sent…
Quello che segue è il primo comunicato pubblico riguardante la Scuola Moderna di Ferrer. Il compito della Scuola Moderna consiste nel far sì che i bambini e le bambine che le vengono affidati giungano ad essere persone istruite, giuste e libere da ogni pregiudizio. Per questa ragione essa sostituirà allo studio dogmatico la ragione delle scienze naturali. Stimolerà , svilupperà e dirigerà le attitudini proprie di ogni allievo, affinché mantenendo tutto il proprio valore individuale, non solo sia un membro utile alla società , ma che,…
La scrittura è tra le attività principali della scuola di Jasnaja Poljana. Cercando il metodo migliore, Tolstoj giunge alla interessante conclusione che non sempre ciò che appare più semplice all’educatore è tale anche per lo studente, e che dovendo insegnare a scrivere è meglio cominciare dalla descrizione di cose più complesse. Nella prima e nella seconda classe la scelta dei temi per i componimenti è fatta dagli allievi stessi. Per la prima e la seconda classe, l’argomento preferito dei componimenti è la storia del Vecchio Testamento,…
La descrizione di una giornata scolastica a Jasnaja Poljana può colpire negativamente il lettore abituato a considerare l’ordine, la disciplina, il silenzio come qualità positive di una scuola. Ad esse Tolstoj preferisce la spontaneità , l’interesse e la creatività . Mettiamo il caso che, secondo l’orario, nella prima classe, quella inferiore, vi sia lettura strumentale, nella seconda lettura graduale, nella terza matematica. Il maestro arriva nella stanza e sul pavimento sono sdraiati dei bambini che piagnucolano, gridando: — Tutti addos…
In questo passo Tolstoj preconizza la nascita di scuole “spontanee”, ma pensa anche ad una sorta di istruzione diffusa, ottenuta nei tanti luoghi culturali che una città può offrire. E’ una soluzione appena accennata al problema dell’alternativa alla scuola, che si ritroverà , ben più sviluppata, in Ivan Illich. E allora, cosa sarà la scuola se non dovrà educare? Consisterà nell’azione consapevole, profonda e il più possibile varia di un individuo su un altro individuo al fine di trasmettergli le proprio conoscenze ( instruction ), senza…
L’educazione, quale intervento sull’altro per renderlo in qualche modo simile a sé, è per Tolstoj un atto intrinsecamente violento. Da essa bisogna distinguere la formazione culturale, che si realizza in un rapporto libero e paritario tra un soggetto che insegna ed uno che impara. L’educazione è l’intervento di un individuo su un altro al fine di obbligarlo a fare proprie determinate abitudini morali. (Diciamo: ne hanno fatto un ipocrita, un delinquente, una persona per bene. Gli spartani allevavano uomini coraggiosi. I francesi educano …
[Bruno Ciari] Dopo la fine del fascismo l’insegnamento di Gramsci ha influenzato in modo determinante tanto la politica culturale e scolastica del Partito Comunista quanto l’azione degli intellettuali e dei pedagogisti. Le linee di fondo della riflessione e dell’impegno di educatori e pedagogisti marxisti sono le seguenti: lo smascheramento del carattere ideologico della scuola borghese; l’affermazione del principio della laicità della scuola e dell’educazione; il superamento della distinzione gerarchica tra cultura intellettuale e cultu…
[Karl Marx] Karl Marx (1818-1883) è stato filosofo, economista ed anche (suo malgrado, perché non aveva grande considerazione per la disciplina) sociologo. Il suo pensiero ha però ha influenzato tutte le scienze umane, dalla psicologia all’antropologia, lasciando impronte significative anche in campi come la critica letteraria e la ricerca storica. L’unica influenza paragonabile è quella della psicoanalisi di Freud, con la quale ha in comune il fatto di mostrare come ciò che appare non sia comprensibile senza il riferimento ad una strut…
In questo passo degli Studi sull'isteria Freud e Breuer riferiscono il caso, che poi diventerà celebre, di Anna O., malata di isteria, che guarisce dai sintomi più vistosi recuperando, attraverso l'ipnosi, gli eventi remoti che ne erano la causa. Eravamo in estate, vi era stato un periodo di caldo intenso, e la paziente aveva sofferto parecchio per la sete; infatti, senza che sapesse indicare un motivo, bere le era diventato tutto a un tratto impossibile. Prendeva in mano il bicchier d’acqua agognato, ma non appena lo avvicinava …