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[Viktor Frankl] |
Nella psicoanalisi freudiana non c’è posto per la religione: essa è una
illusione, una sorta di nevrosi collettiva, secondo quanto affermato ne
L’avvenire di un’illusione. L’ analisi esistenziale di Viktor Frankl è una
reazione contro questa negazione della dimensione spirituale dell’uomo. Se
è stata efficace nell’indagare il profondo dell’uomo, la psicoanalisi non è
riuscita, per Frankl, a comprendere la dimensione verticale dell’essere
umano, ciò che lo conduce verso la trascendenza. Freud ed i suoi
continuatori hanno fatto psicologia del profondo, Frankl intende fare una
psicologia dell’altezza.
Viennese ed ebreo come Freud, Frankl ha vissuto sulla propria pelle una
delle tragedie più grandi del Novecento. Dal 1942 al 1945 è stato
prigioniero dei lager nazisti, tra cui quello di Auschwitz. Da questa
esperienza è nato uno dei suoi libri più importanti e toccanti, Uno
psicologo nei lager, nel quale, analizzando la condizione spirituale ed
esistenziale degli internati nei campi di concentramento, giunge ad una
conclusione ottimistica: anche in una situazione estrema ed assolutamente
priva di speranza, gli uomini hanno la possibilità e la capacità di
conservare la propria dignità umana e di trovare un significato.
Dal modo in cui accetta il suo ineluttabile destino e con questo destino tutta la sofferenza che gli viene inflitta, dal modo in cui un uomo prende su di sé la sofferenza come la "sua croce", sorgono infinite possibilità di attribuire un significato alla vita, anche nei momenti più difficili, fino all’ultimo atto di esistenza.
Ognuno può resistere a qualsiasi prova, se possiede un
perché, un significato che riesca ad orientarlo verso il futuro.
L’uomo possiede una dimensione spirituale che si aggiunge a quella
psichica ed a quella fisica: egli è una unità di corpo, psiche e spirito. Queste
tre dimensioni non sono tra loro in un rapporto gerarchico. La persona è
piuttosto una struttura a strati concentrici, con il nucleo spirituale al
centro e le dimensioni psichica e fisica alla periferia. Per spiegare il
rapporto tra queste dimensioni, Frankl elabora le due leggi dell’ontologia
dimensionale.
La prima legge afferma che: «Un solo ed identico fenomeno, proiettato al
di fuori delle sue dimensioni in altre dimensioni inferiori alle sue, dÃ
origine a figure diverse in netto contrasto tra loro». L’immagine che segue
illustra questo concetto:
Sul piano laterale, la proiezione del cilindro è un rettangolo, mentre la
proiezione sul piano sottostante è un cerchio. Il cerchio ed il rettangolo
sono figure contrastanti, anche se entrambe sono la proiezione di uno
stesso solido. Si consideri ora un essere umano: la sua proiezione sul piano
laterale darà soltanto fenomeni somatici, mentre quella sul piano di base
darà solo fenomeni psichici. Così come il cilindro non si può ridurre al
rettangolo o alla circonferenza, così un uomo non si può ridurre alle
dimensioni ed ai fenomeni psichici e fisici.
La seconda legge afferma che: «Differenti fenomeni, proiettati al di fuori
della propria dimensione in una stessa dimensione inferiore alla propria,
danno origine a figure che appaiono ambigue.» Accostiamo al cilindro
della figura un cono ed una circonferenza. La loro proiezione sul piano di
base darà sempre un cerchio, che risulta ambiguo perché può appartenere
indifferentemente ad ognuno dei tre solidi. Questo vuol dire che uno stesso
sintomo fisico, ad esempio, può essere espressione di una realtà fisica,
psichica o spirituale. Un uomo può essere in preda ad un forte tremore per
il freddo (causa fisica), per la paura (causa psicologica) o per una profonda
commozione religiosa (causa spirituale).
Le due leggi dell’ontologia dimensionale intendono restituire il senso della
complessità e della unicità della persona umana, che la psicoanalisi,
secondo Frankl, ha distrutto. L’uomo non è più condizionato
dall’inconscio, ma appare come un essere libero e responsabile. La libertÃ
ha le due forme della libertà da e della libertà per: ha la libertà di prendere le distanze da qualsiasi condizionamento e di dominare qualsiasi
situazione, e quella di disporsi a compiere il bene. L’uomo è pienamente,
positivamente libero solo quando diviene responsabile. Diventando
responsabile, però, egli va al di là di se stesso, si apre alla trascendenza. La
voce della coscienza, che lo chiama alla responsabilità , è una voce che non
viene da lui stesso, ma ha origine in una trascendenza.
Se Freud attribuiva
la coscienza morale al SuperIo, Frankl afferma che essa ci pone in contatto
con Dio: "dietro il Super Io dell’uomo non c’è l’Io di un Super Uomo ma il
Tu di Dio. Mai e poi mai la coscienza potrebbe essere una parola di forza
nell’immanenza, se non fosse la parola-Tu della trascendenza". La
persona è così essenzialmente legata a Dio, e solo per questo
può liberarsi dai condizionamenti dell’inconscio. Del resto, lo stesso
inconscio va ripensato, alla luce della ontologia dimensionale. In Freud
l’inconscio è un ricettacolo di impulsi repressi. Per Frankl, esso è invece
anche una riserva di energie spirituali. Accanto all’inconscio freudiano
esiste un inconscio spirituale, senza il quale non esiste una vera vita
spirituale. La coscienza, che ci spinge verso il bene, ha un carattere
immediato, istintivo, ci presenta immediatamente il dovere, senza l’ausilio
della ragione, che interviene solo in un secondo momento. Esiste dunque
un inconscio etico che è un primo aspetto dell’inconscio spirituale. Un
secondo aspetto è l’inconscio erotico. Anche l’amore, infatti, affonda
nell’inconscio, in un istinto che ci porta a vedere nella persona amata la
ricchezza di possibilità umane che essa racchiude. Infine, anche l’opera
dell’artista ha una base inconscia, nasce da una intuizione, da un atto
irrazionale, e tuttavia spirituale. Accando all’inconscio etico ed erotico,
esiste dunque un inconscio estetico.
Con queste premesse i sogni, vie
d’accesso principali all’inconscio, possono ricevere una interpretazione ben
diversa da quella freudiana, anche se il metodo resta lo stesso. Essi non
sono soltanto espressioni dell’inconscio istintivo: attraverso le immagini
oniriche ci parla anche l’inconscio spirituale. Non bisogna meravigliarsi
pertanto, per Frankl, se nei sogni si esprime anche la religiosità di una
persona. Se la radice della spiritualità è nell’inconscio, nell’inconscio c’è
anche Dio; questo vuol dire anche per Frankl, che in fondo non esistono
davvero gli atei, poiché è possibile negare Dio, ma non impedirsi di
incontrarlo nell’inconscio.
Per Freud l’uomo è un essere alla ricerca del piacere. Per Frankl, l’uomo
cerca più di ogni altra cosa il significato. Ognuno di noi possiede una vera
volontà di significato, ed è quando questa volontà non trova soddisfazione
che la persona soffre e si ammala. Il significato non va inteso in astratto,
ma nella concretezza di una situazione; non esistono significati
validi per tutti, ma ognuno deve cercare il proprio significato. La
psicoterapia è un aiuto in questa ricerca del significato: per questo la
psicoterapia di Frankl si chiama logoterapia (terapia attraverso il logos, il
senso).
Esistono tre vie per giungere al significato. La prima è quella del
lavoro, con il quale sperimentiamo i valori di creazione, creiamo cose belle
o importanti attraverso il nostro impegno quotidiano; la seconda è quella
dell’amore di qualcuno o di qualcosa, con il quale realizziamo i valori di
esperienza. Può capitare però che queste vie ci siano precluse da una
situazione particolarmente difficile e dolorosa (come quella del campo di
concentramento). Esiste allora una terza via, con la quale, pur non potendo
cambiare la situazione, possiamo cambiare il nostro atteggiamento verso di
essa, realizzando appunto dei valori di atteggiamento (ad esempio
affrontando con dignità una malattia incurabile). Ad ogni modo, il
significato è una scoperta individuale: il terapista non può assolutamente
sostituirsi al paziente, non può prescrivergli un significato, ma può aiutarlo
a interpretare la propria situazione ed a cercare in essa la luce di un valore.
Bibliografia
Uno psicologo nei lager è stato pubblicato nel 2009 dalla casa editrice Ares. Altra opera importante di Frankl è Dio nell'inconscio (Morcelliana, 2014). Si vedano inoltre La sofferenza di una vita senza senso e Alla ricerca di un significato della vita, Mursia.
Links
Alaef, Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana
Torna al percorso: La psicoanalisi oltre Freud
Bibliografia
Uno psicologo nei lager è stato pubblicato nel 2009 dalla casa editrice Ares. Altra opera importante di Frankl è Dio nell'inconscio (Morcelliana, 2014). Si vedano inoltre La sofferenza di una vita senza senso e Alla ricerca di un significato della vita, Mursia.
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Alaef, Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana
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