Poche idee, nella storia, hanno avuto la forza e la capacità di trascinare del marxismo. Se si cerca un termine di paragone, bisogna pensare non alla politica, ma alla religione, con la differenza che il marxismo ha prospettato una liberazione non nell’aldilà, bensì immanente, storica, la fine di un sistema millenario di sfruttamento ed ineguaglianza e la creazione di una società finalmente libera. 
Nei paesi comunisti questi ideali sono stati realizzati solo molto parzialmente. Il tenore generale di vita è stato generalmente inferiore a quello dei paesi capitalisti, pur se con poche disuguaglianze sociali; ma soprattutto si è trattato (e si tratta, nel caso della Cina) di paesi totalitari, di regimi nei quali la libertà di pensiero e di dissenso erano e sono represse con la violenza. 
La crisi dei sistemi comunisti è simboleggiata dal crollo, il 9 novembre 1989, del muro di Berlino, che divideva la Germania occidentale da quella comunista dell’Est. Da allora i paesi ex comunisti hanno avviato un lento e difficile processo di democratizzazione, non privo di problemi e contraddizioni. Il comunismo resiste in altri paesi, come la Cina, la Corea del Nord e Cuba, che si distinguono per le violazioni dei diritti umani anche quando (è il caso di Cuba) riescono ad offrire alla popolazione servizi efficienti ed uno standard di vita più elevato di quello di altri paesi dell’area, ma non rappresenta più una alternativa credibile e praticabile al capitalismo. La Guerra Fredda, che per circa mezzo secolo (dalla fine della seconda guerra mondiale al 1989) ha contrapposto il blocco capitalista ed il blocco comunista, si è risolta in favore del primo. 
D’altra parte, lo stesso capitalismo è ben lontano dal rappresentare il sistema economico perfetto, per una serie di ragioni: le gravi disuguaglianze economiche, con piccole minoranze che possiedono la maggior parte delle ricchezze e delle risorse, l’individualismo ed il consumismo, che spiegano il diffuso malessere anche in società apparentemente opulente, lo sfruttamento delle risorse e della forza lavoro dei paesi poveri; la precarizzazione del lavoro, l’inquinamento ambientale e così via. Il marxismo ha alimentato una corrente critica all’interno del mondo capitalista che ha trovato la sua massima espressione nel movimento di contestazione giovanile del Sessantotto, e si manifesta oggi nella opposizione alla globalizzazione ed al capitalismo finanziario.